lunedì 30 luglio 2012

Agosto: vacanze e serata Soudan

Come vedete dal titolo del post sta per arrivare agosto e quindi è tempo di vacanze.
Anche il blog resterà in vacanza qualche settimana, per tutto il periodo in cui sarò a Soldano dove non ho una connessione Internet veloce e la chiavetta funziona (quando funziona) solo in modalità EDGE (lentissima).
Quando torno al paesello, come è ormai consuetudine da qualche anno, l'amministrazione comunale organizza una serata nella quale ci riuniamo in piazza San Giovanni Battista (conosciuta come piazza Nuova) dove proiettiamo e commentiamo alcuni contenuti del sito SOUDAN (SOLDANO).

Manifesto della serata 2012, puoi scaricarlo QUI

La manifestazione è iniziata quasi per caso nel 2009 per far vedere e conoscere il sito anche alle persone che non avevano una connessione internet o che, pur avendola, non avevano pratica con la navigazione sul web.

Serata Soudan 2009

Nelle mie intenzioni doveva restare una serata unica in quanto dopo aver illustrato il sito, spiegato tutte le voci del menù, cosa e dove si poteva trovare, pensavo che ognuno potesse guardarlo più comodamente e compiutamente da casa. Ma forse hanno ragione loro, vederlo e soprattutto commentarlo tutti insieme è sicuramente più appagante che guardarlo da soli.

Serata Soudan 2009

Già alla fine di quella prima serata il pubblico non voleva tornare a casa e sarebbe rimasto fino al mattino, soprattutto per vedere le vecchie foto.

Serata Soudan 2010

Sull'ondata di questo successo, e a richiesta dei compaesani che ogni anno mi invitano a ripetere la serata, siamo andati avanti anche se è impegnativo preparare ogni anno qualcosa di nuovo per non essere ripetitivi.

Serata Soudan 2010

L'interazione con il pubblico fornisce nuovi stimoli, le persone pian piano aprono i cassetti e la memoria e mi consegnano i loro ricordi (foto, registrazioni audio e video, proverbi, modi di dire ecc.) affinché vadano ad arricchire il sito che sta diventando un vero archivio e la memoria storica del paese.
Si è formato anche un gruppetto di persone, anziane ma che conservano ancora una buona memoria (purtroppo ogni anno, anche per ragioni anagrafiche, ne perdiamo qualcuna), che si danno da fare per riconoscere le persone ritratte nelle foto più antiche e comunicarmi i loro nomi in modo che nessuno (per quanto è possibile) venga dimenticato e che i soldanelli odierni possano riconoscere i loro avi.

Serata Soudan 2011

Il pubblico poi suggerisce sempre nuove idee, ad esempio nel 2010 alcune persone mi hanno fatto notare che mancava una parte dedicata alla cucina tradizionale, le ho invitate a mandarmi le ricette ed ora potete trovare le ricette tradizionali di Soldano (anche quelle della nonna) nella sezione delle tradizioni.

Serata Soudan 2011

Quest'anno c'è la nuova sezione Audio-Video nata anche grazie ad alcuni nastri, un paio dei quali usciti da una polverosa cantina, che ci faranno tornare indietro nel tempo, ma non posso svelarvi tutto, per il resto dovrete venire a Soldano (mercoledì 8 agosto) e non dimenticate di portare una felpa o una giacca (anche se spero che non ne abbiate bisogno), ricordatevi che l'anno scorso, nonostante la stagione, c'era un venticello fresco ... molto fresco!

lunedì 23 luglio 2012

La Madonna del Carmine (aggiornamento)

La mia amica Pia di Vallebona ha fatto sul suo blog un bellissimo servizio fotografico sul lancio delle mongolfiere alla Madonna del Carmine di Soldano, per vederlo cliccate QUI

Come eravamo - Il mare

Luglio, tempo di bagni, non poteva mancare un post sul mare. Oggi siamo abituati a pensare al mare come un luogo di svago e di vacanza ma prima del '900 quasi nessuno andava al mare, la costa era disabitata e i canneti arrivavano fin sulla spiaggia. Gli abitanti dei paesi non avevano tempo da perdere per andare al mare e salvo rare eccezioni vi si andava solo per motivi terapeutici (a fare le sabbiature ecc.).
Nella prima metà del '900 si andava al mare così



Per i soldanelli il mare comincia ad essere visto come un luogo di svago solo dal 1946 in poi; prima di allora i giovani si "bagnavano" nei torrenti, solo raramente quelli più grandi andavano al mare. Il mare di Soldano era un piccolo laghetto, formato dal Verbone in località Spuntun, abbastanza profondo da potervisi tuffare; chi non aveva ancora imparato a nuotare usava come "salvagente" due zucchette (süche barlete) essiccate, legate sotto le ascelle.

1949 - Ricordo della spiaggia (donne e bambine di Soldano)

Poi abbiamo cominciato ad andare al mare ma avevamo la canottiera stampata addosso e si capiva subito che venivamo dalla campagna. 

Primi anni '50 - Costume di lana e canottiera stampata

1963 - Soldanelli al mare

Negli anni '60-'70 il mare era a Vallecrosia vicino ai bagni Molo, un posto riparato da una cortina di scogli dove poteva andare anche chi non sapeva nuotare in quanto tra la spiaggia e gli scogli si toccava (almeno i grandi toccavano), per la gioia della mamme che poteva stare tranquille.

1963 - Al Molo

1963 - Al Molo

1964 - Giovani di Soldano sulla scogliera del Molo

lunedì 16 luglio 2012

La Madonna del Carmine

Oggi 16 luglio ricorre la festività della Madonna del Carmine. Da oltre un secolo a Soldano in questo giorno si fa una grande festa presso il santuario campestre (in realtà se il 16 luglio non cade di domenica la festa si fa la domenica seguente e quindi quest'anno sarà il 22 luglio).
Il santuario si trova in località Urià, poco distante dal paese, e in questo giorno è meta delle famiglie che ne approfittano per fare un'allegra scampagnata.

Soldano - Il santuario della Madonna del Carmine

Una volta quando le macchine fotografiche erano un oggetto raro e quel giorno era una delle poche occasioni per farsi fare una foto, tutti si mettevano in posa davanti al fotografo per avere un ricordo.

Festa della Madonna del Carmine - 19 luglio 1936

Festa della Madonna del Carmine - 16 luglio 1939

Festa della Madonna del Carmine - 22 luglio 1956

Nel corso degli anni abbiamo recuperato centinaia di foto di questa festa, che potete vedere sul sito
Oggi invece vogliamo proporvi una vera rarità. Si tratta di un filmato risalente a soli 31 anni fa, ma se pensiamo all'evoluzione del video in questi ultimi tren'anni si tratta quasi di preistoria. Ricordiamo che in quegli anni, il filmato è del 19 luglio 1981, a livello amatoriale si facevano filmati su super8 che registrava solo immagini senza sonoro e cominciavano a comparire le prime telecamere che registravano anche il sonoro. Sinceramente non ho idea di come fossero fatte ne su che supporto registrassero perché le videocamere portatili che registravano su VHS non c'erano ancora.
Dopo aver tagliato le parti più mosse e sfuocate, sia per i limiti della videocamera sia, forse, per l'inesperienza dell'operatore, sono rimasti i 15 minuti che vi proponiamo.


lunedì 9 luglio 2012

Prima e dopo - 3. "A funtaneta"

Oggi vedremo come era la zona della Funtaneta, chiamata così per via della fontana alla quale le persone che abitavano in quella zona del paese andavano ad attingere l'acqua quando nelle case non c'era ancora l'acqua corrente.
Nei pressi della fontana c'era (e c'è ancora seppur nascosto) un ponticello che scavalcando il rio Fullavin univa via Correntina e via Soprana.

Nella foto a sinistra si vedono bene via Soprana e via Correntina unite dal ponte
in quella di destra la stessa zona oggi, il ponte è coperto dalla tombinatura del rio Fullavin

Il rio Fullavin era un posto dove da bambini andavamo a giocare, poi negli anni '70 fu costruito un solettone che copriva il tratto del rio Fullavin compreso tra via Correntina e via Soprana, fino al vecchio ponte. In questo modo si ricavò una piazzetta evitando nel contempo che il ruscello diventasse un deposito di rifiuti; la copertura permetteva inoltre di accedere alle ultime case di via Soprana con le auto.

Anni '50, via Soprana

Col passare degli anni e l'aumento delle autovetture (con conseguente mancanza di spazi dove parcheggiare) la piazzetta inizia ad essere usata come parcheggio, anche non era stata realizzata per tale scopo. C'è quindi il pericolo che il solettone possa crollare sotto il peso delle macchine pertanto prima viene vietata la sosta e poi, alla fine del 2003, per evitare incidenti la copertura viene abbattuta e ricostruita in modo da sopportare un peso maggiore.

Abbattimento della vecchia copertura sul rio Fullavin

La nuova copertura dalla quale fa capolino il vecchio ponticello

domenica 1 luglio 2012

Come eravamo - I servizi igienici

Come abbiamo detto nel post nel quale abbiamo parlato dell'acqua, fino al dopoguerra a Soldano nessuno aveva l'acqua corrente in casa e per approvvigionarsi di acqua bisognava recarsi alla fontana. Senza l'acqua non c'erano neanche i gabinetti come li conosciamo oggi e per fare i propri bisogni si usavano i pisciairöi (vasi da notte) e la bancheta (pitale cilindrico alto, che consente di sedersi comodamente, per lo più in terracotta, con uno o due manici ai lati).

Vasi da notte in lamiera smaltata e in ceramica

Questo naturalmente solo per chi rimaneva a casa, la notte o nei giorni di maltempo, cioè quando non si poteva andare in campagna, infatti la maggior parte delle persone passava buona parte della giornata a lavorare in campagna (in alcuni periodi e a seconda dei lavori da fare si fermavano in campagna anche più giorni o settimane) e lì non sussiteva certo il problema del gabinetto in quanto in campagna ogni posto andava bene per fare i propri bisogni e non era neanche necessario avere carta dal momento che c'erano le foglie (particolarmente gradite quelle di vite che sul lato inferiore hanno una morbida peluria).

In casa quindi si usava la bancheta che generalmente era alloggiata in un piccolo vano di circa un metro quadrato o poco più, ricavato sul terrazzo o in un sottoscala. Siccome non sempre la bancheta veniva vuotata nel barile subito dopo l'uso, ma talvolta si aspettava che raggiungesse un certo livello, per cercare di contenere le esalazioni, veniva coperta con un coperchio di legno.

Bancheta in terracotta smaltata

Per la notte invece si usava invece il pisciairö che si riponeva sotto il letto o nel comodino (anche dopo l'uso in quanto si vuotava solo al mattino), poi il contenuto sia della bancheta che del pisciairö veniva versato in un barile (a barì), della capacità di circa 33 litri.

Barile per il trasporto delle deiezioni (a barì da merda)

Quando il barile (a barì) era pieno veniva portato in campagna e si versava in una fossa, preparata in precedenza, vicino ad un albero di olivo, in modo da concimarlo. Poteva essere usato anche per l'orto in particolare per le piante di zucca, da qui la tipica frase che si diceva a chi aveva mangiato molto ti pöi andà a cagà au sücà (puoi andare a concimare le piante di zucca).
 Il barile (a barì) era anche l'oggetto di una filascocca che si cantava ai bambini piccoli, speciamente quando piangevano, e diceva:

Ciàgni è rì / pica a tèšta in ta barì / a barì a se déštàpa / tüta a mèrda a mègia ciasa
Piangi e ridi / batti la testa nel barile /  il barile si stappa / tutta a merda in mezzo alla piazza

A quei tempi le deiezioni, e non solo quella umane ma anche quelle degli animali (galline, conigli, capre, muli ecc.), erano considerate una risorsa e venivano usate per concimare i terreni in modo naturale, senza spreco di sostanza organica, né di acqua per liberarsene (oggi oltre alla risorsa organica sprechiamo dai 6 ai 12 litri di acqua potabile per mandarla via!), e non c'era neanche bisogno di costosi depuratori.